CONOSCERE L'IPERATTIVITÀ: MOTIVAZIONI E CONSEGUENZE DI UN DISTURBO SOTTOSTIMATO

Con attività fisica definiamo qualsiasi tipo di movimento che fa lavorare i muscoli e richiede più energia rispetto al riposo; generalmente si riferisce al movimento che migliora la salute. Camminare, correre, ballare, nuotare, fare yoga, giardinaggio e attività domestiche sono alcuni esempi di attività fisica.

È conoscenza condivisa che l’esercizio fisico regolare abbia molti effetti benefici sulla qualità di vita: sulla salute fisica e psicologica e sulla soddisfazione in generale. L'attività fisica aiuta a mantenere un corpo sano ed in salute poiché l’impegno nell’attività fisica regolare riduce il rischio di malattie cardiovascolari, cancro, diabete e riduce il livello di stress percepito che favorisce sensazioni negative come ansia e depressione. Lo stile di vita sedentario, sempre più diffuso sia nei centri urbani che nei contesti rurali, è bersaglio di frequenti campagne di informazione per la salute rivolte all’infanzia e alla terza età.

In questo contesto culturale che stimola e valorizza l’attività motoria come strumento per il benessere e il mantenimento della forma fisica, risulta complesso identificare quelle situazioni caratterizzate da un’eccessiva attività connessa al miglioramento della performance agonistica o ad un quadro clinico specifico come Anoressia Nervosa, Ortoressia, Bigoressia o Disturbo dell’Attenzione e Iperattività.

Questo corso ha l’obiettivo di favorire una diagnosi differenziale tra i diversi quadri clinici e di supportare l’operatore sanitario nel riconoscere quei comportamenti sentinella che caratterizzano un’attività motoria patologica che può mettere a rischio la salute fisica e psicologica del soggetto.