IL COLPO DI FRUSTA E I DISORDINI ASSOCIATI – linee guida di trattamento

COLPO DI FRUSTA UNA SFIDA INTERDISCIPLINARE


Il colpo di frusta cervicale rappresenta la sfida interdisciplinare per antonomasia.

Questo perché diversi fattori contribuiscono a creare un quadro estremamente variabile e difficilmente categorizzabile. Questo si riflette nella terminologia usata per definirlo, così come sui sistemi di classificazione usati per categorizzarlo.

L’etichetta “colpo di frusta” è stata coniata da Crowe nel 1928. Riprende l’onomatopea di una frusta che dovrebbe richiamare la genesi dell’infortunio. In Italia è spesso indicato come “cervicalgia post-distorsiva”.

Mentre la prima opzione riprende il semplice meccanismo traumatico, la seconda racchiude la condizione sotto un “termine ombrello” che rischia di essere troppo generico, richiamando la sola genesi traumatica.

Una terminologia di questo tipo rischia di minimizzare il complesso quadro interdisciplinare che può manifestarsi in questi pazienti.

Il collo è sede di un compartimento viscerale ricco, poco protetto e delicato.
Dal punto di vista ortopedico, la colonna cervicale sebbene potenzialmente a rischio con la sua componente osteo-legamentosa, può coinvolgere a vario grado anche il midollo spinale e le radici nervose, nonché la componente vascolare vincolata ai forami trasversari.



SINTOMI DEL COLPO DI FRUSTA


Il meccanismo traumatico dell’infortunio può dar vita ad un vero e proprio trauma celebrale “senza contatto” che può essere alla base della sintomatologia centrale riferita da alcuni pazienti.

I sintomi associati al colpo di frusta cervicale sono vari e possono
combinarsi tra loro in diversi modi:

  • Ortopedici: Dolore e limitazione funzionale
  • Neurologici: Parestesie
  • Audiologici: Tinnito ed ipoacusia
  • Otorinolaringoiatrici: Disfagia e disfonia
  • Disturbi dell’equilibrio: Vertigini ed instabilità posturale
  • dontoiatrici: Dolore temporo-mandibolare e malocclusioni
  • Neurofisiologici: Disturbi d’ansia e disturbi dell’attenzione.

IL PERCORSO RIABILITATIVO


Con modi, metodi, tempi ed impegno diverso a seconda dello stadio del disturbo, il percorso riabilitativo di un paziente affetto da WAD si snoda attraverso dei principi fondamentali:

  • Informare il paziente sulla natura benigna dei WAD
  • Incoraggiare il paziente a riprendere un normale stile di vita
  • Evitare l’immobilizzazione
  • Ridurre la reattività e migliorare il ROM
  • Ristabilire un corretto controllo motorio cervicale
  • Trattamento interdisciplinare

Nessun trattamento “vestirà alla perfezione” il disturbo di ogni paziente. Ci si muove tra questi ambiti con il conforto dei risultati della valutazione funzionale e dei fattori prognostici rilevati durante la valutazione iniziale.


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Questo corso ECM dal titolo IL COLPO DI FRUSTA E I DISORDINI ASSOCIATI – linee guida di trattamento
a cura del Dr. Ivan Di Francescantonio parte dal presupposto che il colpo di frusta cervicale sia un trauma frequente che per la delicatezza e la complessità del distretto anatomico che coinvolge può comportare una grande quantità di sfumature, cliniche e di trattamento. Per questo si parla di disordini associati al colpo di frusta.
Il corso muove dall’anatomia e dalla biomeccanica del distretto cervicale per poi attraversare il meccanismo traumatico e la classificazione della patologia. Le opzioni di trattamento illustrate hanno origine dalle più recenti linee guida internazionali pubblicate.
 

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Il corso è così suddiviso:

  • CAPITOLO 1: ANATOMIA FUNZIONALE E BIOMECCANICA
  • CAPITOLO 2: DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE
  • CAPITOLO 3: VALUTAZIONE INIZIALE
  • CAPITOLO 4: TRATTAMENTO
  • ALLEGATI:
    Allegato 01: Blanpied PR, Gross AR, Elliott JM, Devaney LL, Clewley D, Walton DM, Sparks C, Robertson EK. Neck Pain: Revision 2017. J Orthop Sports Phys Ther. 2017 Jul;47(7):A1-A83. doi: 10.2519/jospt.2017.0302. PMID: 28666405
    Allegato 02: Neck Pain Guidelines: Revision 2017: Using the Evidence to Guide Physical Therapist Practice J Orthop Sports Phys Ther. 2017 Jul;47(7):511-512.
    doi: 10.2519/jospt.2017.0507. PMID: 28666402.
    Allegato 03: Neck Pain: Clinical Practice Guidelines Help Ensure Quality Care. J Orthop Sports Phys Ther. 2017 Jul;47(7):513.
    doi: 10.2519/jospt.2017.0508. PMID: 28666400.

QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE FINALE

La prova di apprendimento potrà essere effettuata al termine del corso, dopo aver seguito le lezioni.

La prova di apprendimento consisterà in un questionario composto da 60 domande a risposta multipla con 4 possibilità di risposta di cui una sola giusta.
La soglia di superamento prevista è del 75%. E’ prevista una doppia randomizzazione delle domande.

SONO POSSIBILI 5 TENTATIVI

Il corso darà diritto a ben 10  crediti ECM previo superamento del prova finale.


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CORSO TEORICO-PRATICO – LA CAPSULITE ADESIVA DI SPALLA: luci ed ombre dalla diagnosi al trattamento

Quali sono i sintomi della capsulite adesiva della spalla?


La capsulite adesiva si manifesta solitamente in maniera progressiva:

  • nella prima fase, i movimenti dell’articolazione sono molto dolorosi, ma possibili, mentre il raggio dei movimenti si riduce gradualmente. Questa fase dura in media fra i due e i nove mesi.
  • la seconda fase è caratterizzata da una leggera riduzione del dolore, accompagnata da una notevole diminuzione del raggio di movimenti possibili, per un periodo fra i quattro e i nove mesi.
  • la fase successiva, detta di “scongelamento”, vede un nuovo ampliamento delle possibilità di movimento dell’articolazione, fino al recupero, che può essere totale o solo parziale. Questa fase può durare fra i sei mesi e i due anni.

Come si può prevenire la capsulite adesiva della spalla?
Poiché non sono noti fattori di rischio prevenibili, non esiste una vera forma di prevenzione.



Diagnosi


L’esame fisico è solitamente sufficiente per effettuare la diagnosi di capsulite adesiva. Il medico verifica la mobilità dell’articolazione e la possibilità di compiere determinati movimenti. La risonanza magnetica e la radiografia possono essere utili a escludere che i sintomi derivino da condizioni differenti.


Trattamenti


I trattamenti per questa patologia si concentrano sulla riduzione del dolore e sul recupero della funzionalità dell’articolazione. Lo specialista spesso prescrive farmaci antinfiammatori e antidolorifici.

Purtroppo si tratta di una patologia i cui tempi di recupero sono lunghi e per la quale è difficile valutare pro e contro dei vari trattamenti.

Fra le opzioni terapeutiche per la capsulite adesiva ci sono:

  • Terapia farmacologica associata a fisioterapia.
  • Iniezioni di corticosteroidi, al fine di alleviare il dolore e migliorare la mobilità articolare.
  • Intervento chirurgico in artroscopia, nel caso l’ortopedico giudichi che la rimozione di parte del tessuto capsulare possa essere d’aiuto.

LA CAPSULITE ADESIVA DI SPALLA – Partecipa al corso Teorico-pratico in presenza, 9,2 crediti ECM


La capsulite adesiva rappresenta ancora oggi una patologia “oscura” caratterizzata da luci ed ombre soprattutto per quanto riguarda la eziopatogenesi ed il conseguente trattamento più idoneo ed universalmente accettato da attuare.

Nuove tecniche di trattamento ortopedico, diagnostico e riabilitativo sono emerse negli ultimi anni portando ad un miglioramento del risultato, anche se il lato “oscuro” della capsulite adesiva è ancora ben presente.

E’ necessario quindi attuare uno “stretto gioco di squadra” fra medico di base, ortopedico, radiologo, fisioterapista, osteopata al fine di poter porre una diagnosi precisa e soprattutto precoce. Prima si riconosce la capsulite adesiva, prima si tratta e migliori saranno i risultati e la soddisfazione del paziente.

Il corso “CORSO TEORICO-PRATICO – LA CAPSULITE ADESIVA DI SPALLA: LUCI ED OMBRE DALLA DIAGNOSI AL TRATTAMENTO”  quindi sarà caratterizzato da un percorso teorico e soprattutto pratico il cui scopo è quello di individuare gli step necessari per arrivare ad una precisa diagnosi, sottolineando l’importanza di stretta collaborazione fra le varie figure professionali coinvolte nel trattamento specifico della capsulite adesiva.

DOVE E QUANDO?


I corsi residenziali ECM saranno tenuti in presenza da vari professionisti. In particolare da:

Dr. Pietro Ciampi, Dr. Massimo Mandelli, Dr. Giorgio Mirabile, Dr. Carlo Lanzarini, Dr. Roberto Bosoni, Dr. Andrea Gambino, Dr. Federico Quaggio, Dr. Davide Nappo

I corsi avranno luogo:


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