I disturbi d’ansia e la gestione dello stress

Cos’è un disturbo d’ansia?

Cos’è l’ansia, come viene definita in modo scientifico e come è possibile affrontarla

L’ansia è un emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazioni e modificazioni fisiche, come aumento della pressione sanguigna e/o della frequenza respiratoria. La parola ansia, dal latino angere ossia “stringere”, comunica molto bene la sensazione di disagio vissuta da chi soffre di uno dei disturbi legati al suo spettro, ovvero l’idea di costrizione, di imbarazzo e di incertezza sul futuro. L’ansia, infatti, è uno stato caratterizzato da sentimenti di paura e di preoccupazione non connessi, almeno apparentemente, ad alcuno stimolo specifico, diversamente dalla paura che presuppone un reale pericolo. 

In psichiatria e psicologia clinica i disturbi d’ansia sono un insieme di disturbi mentali che rappresentano diverse forme di paura e di ansia anormale o patologica.


La differenza tra ansia e paura


L’ansia e la paura sono due emozioni simili nella loro manifestazione fisiologica (attraverso sintomi fisici quali tachicardia, respirazione affannosa, sudorazione, senso di nodo alla gola, ecc.), entrambe sono la reazione ad una “minaccia” ma differiscono sostanzialmente perché: 

  • la paura è una reazione emotiva ad un pericolo reale 
  • l’ansia è una reazione emotiva ad un pericolo percepito , non così ovvio agli occhi degli altri. Inoltre l’ansia si caratterizza spesso per una intensità esagerata rispetto allo stimolo attivante


I disturbi di ansia in Italia

Da una analisi condotta sui dati ricavati dall’indagine Istat “Condizioni di salute e ricorso ai Servizi sanitari” del 2013, realizzata su un campione ampiamente rappresentativo di 72.476 individui di età compresa tra i 18 e i 64 anni emerge che la prevalenza di soggetti con alta probabilità di presentare disturbi ansiosi e/o depressivi è pari al 14,8%. Se applichiamo il tasso nazionale alla popolazione generale italiana adulta, otteniamo un dato complessivo pari a 5.480.118 persone. E il trend analizzato è in costante crescita.

Ansia e Stress sono la stessa cosa?


Lo stress e l’ansia vengono spesso considerate reazioni molto simili, al punto che spesso vengono confuse, dato che il loro processo di attivazione psicofisiologica è simile. Tuttavia, si tratta di reazioni diverse, così come sono diverse le loro ripercussioni sulla salute.

Ciò che le accomuna è che entrambe sorgono in risposta ad una determinata situazione. In generale, i disturbi di ansia e i problemi di stress hanno delle conseguenze negative sulla salute. L’intensità e la durata sono i fattori che segnano la differenza tra queste due risposte che, all’inizio, appaiono come meccanismi di difesa.
Nel caso dello stress, la causa scatenante è facilmente identificabile. Si verifica quando una persona deve affrontare una determinata situazione, ma non ha, o non crede di avere, le risorse per farlo. Lo stesso vale quando deve svolgere un’attività o qualsiasi altro compito.

L’ansia, invece, ha un’origine più diffusa. La minaccia o il pericolo molte volte non sono identificabili. Di fatto, in molti casi, non c’è una ragione obiettiva che spieghi questo stato di inquietudine, tuttavia lo si prova ugualmente. D’altra parte, l’ansia è molto sensibile al condizionamento e all’anticipazione e può essere una conseguenza dello stress (pressione).

La presenza di stress nelle nostre vite, di per sé, non è dannosa: ha una funzione basica per la nostra sopravvivenza.  Infatti rispondere con lo stress ci permette di disporre di più opzioni per affrontare situazioni inusuali ed eccezionali.  Ciò che ci fa del male è la durata, cioè quando lo stress si protrae nel tempo. Ciò accade quando percepiamo l’ambiente circostante come una minaccia e facciamo una valutazione negativa delle abilità o risorse che abbiamo a disposizione per affrontare la situazione in atto.

In questo caso, il nostro sistema immunitario ne risente o si debilita, lasciando spazio a problemi di salute e/o malattie.

Il Disturbo d’ansia generalizzato (GAD)

Il disturbo d’ansia generalizzato, definito GAD,  è caratterizzato da ansia e preoccupazione eccessive per vari eventi o attività, che si manifestano per la maggior parte dei giorni e per almeno sei mesi. L’ansia e la preoccupazione sono difficilmente controllabili e sono associate a sintomi fisici.

Anche in questo caso è importante distinguere il disturbo dalle preoccupazioni cosiddette normali e da quelle transitorie. Il carattere distintivo di questo disturbo è, infatti, la cronicità e pervasività della preoccupazione ansiosa con i suoi correlati somatici, e la mancanza di controllo della preoccupazione, che non permette alla persona di gestire efficacemente i problemi che di volta in volta assillano la sua mente. 

Come implica il nome, il disturbo di ansia generalizzato è caratterizzato da una ansia durevole che non è concentrata su un particolare oggetto o situazione. In altre parole è aspecifica o fluttuante. 

Le persone che hanno questo disturbo si sentono di temere qualcosa ma sono incapaci di esprimere specificatamente di che paura si tratti. Temono costantemente e trovano molto difficile controllare le loro preoccupazioni. 

A causa della tensione muscolare persistente e le reazioni autonomiche alla paura, possono sviluppare emicrania, palpitazioni, vertigini e insonnia. Questi disturbi fisici, combinati alla intensa ansia di lunga durata, rendono difficile il compito di affrontare le normali attività quotidiane. 

Come può venir trattato il GAD

Le linee guida di NICE (NATIONAL INSTITUTE FOR HEALTH AND CARE EXCELLENCE) aiutano a definire quali sono le cure migliori in termini di dispositivi e trattamenti e indica quali sono quelle più economiche per il Sistema Sanitario Nazionale nel Regno Unito.  Ci si aspetta che i professionisti dell’assistenza sanitaria seguano queste linee guida durante il loro esercizio. 

Nei casi di GAD lieve sono consigliati: 

  • Gruppi di psicoeducazione 

Nei casi di GAD moderati o intensi: 

  • Terapia individuale cognitivo-comportamentale 
  • Trattamento farmacologico 
  • Training di rilassamento

Il disturbo da attacchi di panico (DAP)


Un attacco di panico si presenta come un periodo preciso di intensi paura o disagio, durante il quale quattro (o più) sintomi (vedi slide dei sintomi) si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti.

Il disturbo di panico è caratterizzato al suo esordio dalla comparsa improvvisa e inaspettata di uno o più episodi di ansia estrema, apparentemente priva di contenuti psicologici, accompagnata da una vasta gamma di correlati fisiologici di questa emozione (tachicardia, sudorazione, dispnea, ecc.), e dagli effetti fisiologici dell’iperventilazione (testa leggera, parestesie, tetania muscolare ecc.) che alimentano l’ansia, in un continuo crescendo, a causa del significato di possibile morte imminente che la persona attribuisce alla sintomatologia fisica.

Il tentativo, inoltre, di prendere una distanza emotiva dall’evento e attenuare l’ansia dissociandosi dall’evento, può inoltre dare luogo ai fenomeni della depersonalizzazione e derealizzazione, che alimentano ulteriormente l’ansia per la paura che siano segno di una imminente perdita delle facoltà mentali.

Un’ulteriore complicazione del quadro clinico deriva dall’attivarsi di comportamenti d’evitamento di tutti quei luoghi o situazioni che la persona teme possano attivare un attacco di panico, senza la possibilità di allontanarsi o ricevere aiuto.

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In conclusione verranno descritte alcune delle principali tecniche che vengono utilizzate nel trattamento psicoterapeutico dei disturbi d’ansia. Il corso permetterà di avere una panoramica su come diagnosticare e su come intervenire in questo ambito di intervento da diverse prospettive terapeutiche.

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