Il sistema venoso degli arti inferiori

In questo articolo analizzeremo il sistema venoso, come è strutturato e qual è il suo ruolo nell’organismo

Il sistema venoso esercita un ruolo di regolazione del carico cardiaco (grazie al suo sistema di vene profonde) e della termoregolazione (grazie al sistema venoso cutaneo o superficiale).

A livello degli arti inferiori si compone di:
•un circolo superficiale (vena grande e piccola safena) che drena 1/3 del sangue refluo.
•un circolo profondo (vene profonde della gamba e della coscia) che drena i 2/3 del sangue refluo.

I due sistemi venosi sono fra loro collegati grazie ad anastomosi create dalle vene perforanti (o comunicanti)


Alcuni concetti generali


Il sistema venoso degli arti è composto da una componente profonda, che decorre all’interno del fascio vascolo-nervoso congiunta alla componente vasale arteriosa, e da una componente superficiale che consiste in un sistema vasale in grado di movimentare il sangue più vicino alla cute, per favorire la dispersione termica.

Le vene superficiali non sono accompagnate lungo il loro decorso da arterie e non potendo, quindi, usufruire della propulsione derivante dalla compressione-dilatazione di queste, hanno maggiori problemi di circolazione che risolvono aumentando la componente muscolare della tonaca media.

Le due vene principali del sistema venoso superficiale sono rappresentate dalla vena grande safena e dalla vena piccola safena.
Esse traggono origine dalle vene digitali plantari e dorsali.

  • le digitali dorsali confluiscono nell’arcata venosa anteriore che si prolunga nelle vene marginali mediale e laterale del piede
  • le vene plantari costituiscono l’arcata venosa plantare ed una ricca rete anastomotica, denominata “suola plantare di Lejars”.

Il ruolo principale della pompa venosa plantare è in realtà svolto dal cosiddetto TRIANGOLO PROFONDO della volta, la cui stimolazione, durante la deambulazione, determina una spremitura delle vene plantari verso i vasi venosi profondi.



Il sistema venoso superficiale


La vena grande safena (VGS)

La VGS nasce dalla confluenza della vena marginale mediale e della vena interna del malleolo. Decorre davanti al malleolo mediale, risale verticalmente lungo la faccia mediale della tibia, si porta nella faccia antero-mediale della coscia e, raggiungendo il triangolo femorale dello Scarpa, sbocca nella vena femorale formando un arco anatomico denominato“crosse”.

Durante tale tragitto, la vena grande safena riceve vari affluenti come:

  • le vene femoro-cutanee,
  • la vena pudenda esterna superficiale,
  • la vena epigastrica superficiale
  • la vena iliaca circonflessa

prima dello sbocco nella vena femorale; a livello della coscia riceve le vene antero-laterale e la vena safena posteriore accessoria.

A livello della gamba la VGS riceve la vena di Leonardo, tronco importante per i collegamenti con il circolo profondo.

La vena grande safena è inoltre in comunicazione con la vena piccola safena tramite un ramo anastomotico chiamato vena del Giacomini (situato al terzo inferiore di coscia, posteriormente).


La vena piccola safena (VPS)

La VPS origina dietro il malleolo laterale, sale verticalmente lungo la faccia posteriore della gamba fino alla fossa poplitea, dove sbocca nella vena poplitea dopo avere perforato la fascia muscolare; drena il sangue della porzione superficiale laterale e posteriore della gamba.


Il sistema venoso profondo


Le vene profonde sono invece caratterizzate dal fatto di essere interne all’organismo e sono accompagnate da un arteria che condivide con loro, di solito, il nome.

Esse godono quindi sia dei benefici derivanti dalla vicinanza delle arterie (sostegno ritmico della pressione venosa grazie alla pulsazione arteriosa) che dei benefici ricavati dalla muscolatura che le circonda (spremitura delle pompe muscolari).

Le vene profonde sono le vere responsabili del trasporto della maggior parte del sangue verso il cuore.

I circoli venosi profondo e superficiale non sono separati tra di loro, ma in comunicazione attraverso numerosi rami anastomotici perforanti che attraversano le fasce muscolari per collegare le vene profonde a quelle superficiali.

La comunicazione tra i due circoli è essenziale, in quanto il circolo superficiale si scarica nel circolo profondo per raggiungere il cuore.

Si può dire che la presenza di due circolazioni distinte (superficiale e profonda) sia un espediente per facilitare il ritorno venoso contro la forza di gravità.

I vasi venosi profondi decorrono parallelamente, anche se non sempre, alle arterie corrispondenti, tendendo a sovrastarle.

Inoltre quasi sempre le tonache avventizie di vena e arteria aderiscono tra loro, massimizzando l’effetto di sincronizzazione del ritmo.

Il sistema venoso profondo che origina dalle vene profonde del piede, è costituito essenzialmente dalle vene tibiali anteriori, posteriori e peroneali, tutte accompagnate dalle omonime arterie.


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Le vene perforanti


A completare il circolo venoso degli arti inferiori vi sono poi le vene perforanti che rappresentano, come detto, la connessione tra il circolo profondo e quello superficiale, dato che attraversano la fascia aponeurotica.

La comunicazione può avvenire direttamente o indirettamente tramite una rete di vasi venosi nei muscoli.

Anche le vene perforanti sono dotate di apparato valvolare che consente il flusso solamente dalla porzione superficiale a quella profonda, ad eccezione del piede dove la corrente circolatoria avviene nei due sensi, secondo le effettive necessità.

Le valvole


Le valvole venose sono formazioni formate della tunica intima: l’endotelio della valvola copre uno strato di connettivo intimale dotato di fibre elastiche.
Le valvole appaiono come delle semilune e sono costituite da due lembi.

Le valvole venose hanno il compito fondamentale di veicolare il flusso sanguino delle vene in direzione del cuore, impedendo un reflusso verso le estremità inferiori.

Esse non offrono quindi ostacolo al ritorno venoso verso il cuore, ma si chiudono ermeticamente. Questo accade quando il sangue, per un ostacolo al deflusso o perché spinto dall’attrazione gravitazionale o da altre forze esterne al sistema venoso, tende a refluire verso il basso.

Il microcircolo


Le unità strutturali che compongono il microcircolo sono fondamentalmente le arterie di calibro inferiore a 300 micron, i capillari e le venule.

E’ noto che se la funzione delle arterie è quella di trasportare con alti regimi pressori il sangue ai tessuti, quella delle arteriole e delle meta-arteriole è di fungere da valvole di controllo attraverso cui il sangue viene immesso nei capillari.

Spetta invece ai capillari favorire lo scambio di acqua, nutrienti, elettroliti, ormoni e altre sostanze tra il sangue e il liquido interstiziale.

Al termine della regione capillare, le venule devono raccogliere il sangue dai capillari, trasportarlo nelle vene di maggior calibro e quindi al cuore. Le vene possono diventare, all’occorrenza, un serbatoio per grosse quantita’ di sangue. L’85% del filtrato capillare viene recuperato dalle vene, il restante 15% forma la linfa e verrà drenato dal sistema linfatico.

Le pareti venose sono molto sottili ma posseggono una tunica muscolare che consente, mediante contrazione e rilasciamento, di raccogliere e di immettere nella circolazione quantita’ piu’ o meno grandi di sangue.

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