La movimentazione manuale dei pazienti

Prevenzione dei rischi per gli operatori sanitari


La movimentazione manuale dei carichi ha un forte impatto su molte tipologie di lavoro. Tutti gli operatori sanitari infatti, per la loro mansione, sono sottoposti ad un elevato rischio di lombosciatalgia.

Lo svolgimento di attività di movimentazione dei pazienti soprattutto in case di cura o nei reparti di lunga degenza, come anche nelle RSA, in cui il paziente non è in grado di collaborare, espone gli operatori a rischio di lesioni che coinvolgono in maniera specifica il rachide lombo-sacrale.

Anche il D.Lgs. 81/08 ricorda che, dal momento che non risulta possibile eliminare completamente il rischio connesso con tale attività è fondamentale agire al fine di ridurlo, grazie ad una serie diiniziative, quali l’introduzione di procedure corrette e di ausili, l’adeguamento delle strutture, la sorveglianza sanitaria e la formazione degli addetti.


Il mal di schiena tra gli addetti ai lavori


Il mal di schiena è senz’altro una delle patologie più frequenti per gli operatori che movimentano i pazienti, che sia in ospedale piuttosto che in cliniche o RSA.

Alcuni studi passati sul tema dicono che:

  • l’8,4% degli operatori ha avuto almeno un episodio di dolore lombare acuto nei 12 mesi precedenti. (1999)
  • su 550 sanitari, l’11,4% hanno segnalato episodi di dolore lombare acuto negli ultimi 12 mesi.(1999)

Uno studio effettuato presso il personale infermieristico dell’Ospedale sant’Orsola-Malpighi di Bologna, ha messo in evidenza una prevalenza generale dei disturbi rachidei del 44% così suddivisi:

  • dolore lombo sacrale acuto 19%,
  • dolore lombo sacrale cronico 17%,
  • ernia lombare diagnosticata 8%.

La ricerca, ora pubblicata sulla rivista Prevention & Research (Anno 3, Trimestre 2), ha interessato un campione di 217 infermieri, 94 maschi (50 più esposti e 44 non esposti alla movimentazione di carichi) e 123 femmine (61 più esposte e 62 non esposte).

Alcuni studi più recenti (2013) del Dipartimento di Anatomia, Istologia, Medicina Legale e Ortopedia dell’Unità di Medicina del Lavoro dell’universitò “La Sapienza”, si è concentrato sull’incidenza della lombalgia negli infermieri, scoprendo che questi professionisti incappano più di altri in varie tipologie di mal di schiena.



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La prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico


La prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso- lombari, connesse alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi dovrà considerare, in modo integrato, il complesso degli elementi di riferimento e dei fattori individuali di rischio riportati qui di seguito.

1- Caratteristiche del carico

“la movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorsolombari nei casi seguenti”:

  • Il carico è troppo pesante
  • È ingombrante o difficile da afferrare
  • È in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi
  • È collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione del tronco
  • Può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare“in caso di urto”
 2- Sforzo fisico richiesto

Lo sforzo fisico può presentare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso- lombari nei seguenti casi:

  • è eccessivo
  • puo essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco
  • può comportare un movimento brusco del carico
  • è compiuto con il corpo in posizione instabile

L’ambiente di lavoro e le sue caratteristiche


Anche le caratteristiche dell’ambiente di lavoro possono inevitabilmente aumentare le possibilità di rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.

Questo può accadere quando:

  • lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell’attività richiesta
  • il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o e scivoloso
  • il posto o l’ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale dei carichi a un’altezza di sicurezza o in buona posizione
  • il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi
  • il pavimento o il punto di appoggio sono instabili
  • la temperatura, l’umidità o la ventilazione sono inadeguate


Fattori individuali di rischio


 Esiste poi una quota parte di fattori legati alla propria individualità.

Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di tutela e sostegno della maternita e di protezione dei giovani sul lavoro, il lavoratore può correre dei rischi in caso di:

  • inidoneità fisica a svolgere il compito in questione, tenuto conto di genere ed età
  • indumenti, calzature o altri effetti personaliinadeguati portati dal lavoratore
  • insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento.

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Il corso

1.  MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI: prevenzione dei rischi per gli operatori sanitari
1.1   INTRODUZIONE
1.2   IL D.LGS 81/08
1.3   VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MMPAZ

2.  LA COLONNA VERTEBRALE:
2.1   cenni di anatomia e biomeccanica
2.2   BIOMECCANICA

3.  PRINCIPALI PATOLOGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE

4.  
PREVENZIONE:
4.1   come muoversi sollevando un peso
4.2   PREVENZIONE: ausili ergonomici maggiori e minori

5.  ERGONOMIA SUL LUOGO DI LAVORO E NELLA VITA QUOTIDIANA

6.  
CONSIGLI UTILI

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